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Chiesa di S. Maria della Grotta

 

Il complesso ipogeico di S. Maria della Grotta sorge "extra moenia", alla periferia della città in una zona di latomie e grotte già destinate a necropoli dai Punici e dai Cristiani nonché a rifugio dei Lilibetani durante il periodo delle invasioni dei Vandali e dei Saraceni. La sua fondazione è riconducibile all'XI secolo per opera dei Monaci Basiliani, ma la sua esistenza è attestata solo nel secolo successivo, da un documento del 1128 in cui Ruggero II conferma ai Basiliani di Marsala i privilegi concessi dai propri genitori, Ruggero I e Adelasia (1097-98). Della originaria chiesa normanna, demolita durante l'ampliamento settecentesco, restano i ruderi di un edificio longitudinale ad archi ciechi rincassati, forse un campanile fuori terra della stessa. La presenza basiliana è testimoniata dall'esistenza, negli ipogei scavati nel tufo, di alcuni dipinti ad affresco raffiguranti Santi, ritrovati duranti i lavori di ampliamento del 1712. Nel 1491 viene collocata nella chiesa una statua in marmo raffigurante "Madonna con Bambino", opera di Gabriele di Battista e Giacomo di Benedetto. Verso la metà del XVI secolo, per volere di Carlo V, l'abbazia passa ai Gesuiti, i quali, negli anni compresi tra il 1712 ed il 1714, danno incarico all'architetto Gian Battista Amico di ampliare la chiesa realizzando un'aula rettangolare, posta ad un metro al di sotto del piano della latomia, ed una scalinata monumentale a quattro rampe che dal piano di campagna immette nel fondo della latomia. Un oculo posto sull'ingresso principale ed una cupola, ricoperta da piastrelle in maiolica invetriata color verde, costituiscono le uniche fonti di luce del complesso ipogeico della chiesa. Chiusa al culto per un lungo periodo, viene riaperta dopo la prima guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale subisce ingenti danni, e successivamente l'incuria ne aggrava lo stato di conservazione e compromette i pochi elementi ancora esistenti. Unici elementi decorativi interni esistenti - in precario stato di conservazione - sono gli affreschi raffiguranti: la "Lapidazione di Santo Stefano" della fine del XIII secolo, i "Santi Bizantini" ed una Madonna quattrocentesca posti nell'ipogeo settrentionale; nell'ipogeo meridionale si rilevano invece le figure ad affresco della "Madonna", di "San Giovanni" e di "San Matteo Evangelista". (COD. SPI 009)

Localita' Marsala

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