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BASILICA DI SANTA MARIA ASSUNTA O CHIESA MADRE

 
  • Chiesa Madre
  • Chiesa Madre, Transito della Vergine, A. Gagini
  • Chiesa Madre, trittico, A. Gagini
  • Madonna dei Miracoli
  • Abside
  • Navata centrale
  • Chiesa Madre
Chiesa Madre

Con il prospetto in tufo a faccia vista di Angelo Italia e l'impostazione neoclassica del Cardona, la basilica si affaccia con il suo campanile sul corso 6 Aprile, su una piazza sistemata a verde che interessa anche l'adiacente via Buonarroti, ove se ne apprezza il prospetto laterale di notevole interesse. Rappresenta forse la principale emergenza figurativa del nucleo cinquecentesco in cui è inserita, avendo dato addirittura il nome ad uno dei quattro mandamenti in cui è divisa l'antica città murata. La fondazione della chiesa risale molto probabilmente alla seconda metà del secolo XIV, ed è conseguenza della ripresa dell'attività edilizia avviata nel 1340. Delle  preesistenti strutture rimangono l’interessante cappella gotica della Santa Spina (1430) e l’elegante portaletto  del campanile (1499), che si trova oggi sulla facciata laterale, attribuito a Bartolomeo Berrettaro. Dopo varie ristrutturazioni, tra il 1700 ed il 1733 la basilica assume l'attuale fisionomia, su disegni degli architetti Angelo Italia e Giuseppe Diamante i quali, pur rispettando il sito originario, sostituiscono allo schema cinquecentesco l'aspetto basilicale. Nei secoli a venire si avvicendano lavori di abbellimento da parte di illustri artisti: la decorazione interna con stucchi di Lorenzo e Nicolò Curti, le pitture e gli affreschi - mirabile quello sulla volta - di Guglielmo Borremans, la collocazione sul prospetto di marmi policromi e la disposizione all'interno di quattordici colonne di ordine dorico in pietra rossa di Bonifato. Da notare il trittico marmoreo della Madonna tra i Santi Filippo e Giacomo, squisita opera di Antonello Gagini (1519). Nell’attiguo museo di arte sacra si conservano pregevoli opere, tra cui una croce dipinta del XIV secolo. Mentre un'iscrizione sul portale marmoreo laterale riporta la data del 1499, una lapide a caratteri d'oro, collocata all'interno sulla porta secondaria ad oriente, ricorda la visita del 1535 dell'imperatore Carlo V e la solenne consacrazione della chiesa avvenuta nel 1676. Ancora, un'altra lapide a caratteri d'oro richiama alla memoria i numerosi ampliamenti, nonché la radicale ristrutturazione barocca.

 

 

 

 
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